Tour de France 2017, la Bora ricorre al TAS ed è pronta a far tornare Sagan
La Bora – hansgrohe proprio non ci sta. Ormai Peter Sagan è tornato a casa, ma la formazione tedesca continua a protestare per una esclusione che ritiene assolutamente ingiusta, nonché dannosa anche a livello economico. Per questo è stato deciso di fare appello al TAS di Losanna, non potendo fare ricorso all’UCI. I legali della squadra hanno richiesto un intervento rapido al tribunale elvetico, sperando che potesse dare un responso prima della partenza della quinta tappa, ma così non è stato e al momento non è ancora arrivata alcuna risposta, neanche per fissare la data della decisione.
La squadra a questo punto in realtà non sa neanche bene cosa aspettarsi, perché non esistono precedenti nel caso in cui la massima corte svizzera dovesse darle ragione. Da regolamento, per poter correre bisogna aver concluso la tappa precedente. Il giorno successivo sarebbe stato ancora possibile per lo slovacco, ma da quel momento in poi il campione del mondo non ha corso, sembra dunque alquanto difficile possa tornare in gara. Ma dalla squadra si respira un certo possibilismo al riguardo.
“Non è solo simbolico – conferma il portavoce della squadra Ralph Scherzer a CyclingTips – Ma non abbiamo idea di cosa potrebbe succedere se il TAS dovesse dire che la decisione era sbagliata a causa di un errore formale o qualcosa di simile. Questo significherebbe che Peter potrebbe correre. Però non so come poterlo riammetterlo in corsa. Bisognerebbe chiederlo all’UCI, a qualche legale, ecc. Ma, ufficialmente, sarebbe autorizzato a correre”.
Attraverso un comunicato la squadra conferma la sua intenzione di “immediatamente far ritornare” Sagan, che nel frattempo è tornato a casa, a Montecarlo, restando dunque vicino al percorso di gara, pronto a tornare in qualsiasi momento per “competere per un Tour de France 2017 di successo”.
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